Un caldissimo pomeriggio di giugno del 1975, Scarlet stava camminando lungo 13 th Street, nell’East Village, quando un’auto ha accostato. Il guidatore, un uomo dai capelli ricci, ha abbassato gli occhiali da sole e le ha chiesto: “Quello lo sai suonare?”.
Lei ha risposto: “Sì, ma sto andando a fare le prove”.
Incrociando il suo sguardo, Scarlet si è resa conto che l’uomo era Bob Dylan. Dopo aver parlato per qualche minuto, Dylan ha insistito di volerla sentire suonare e l’ha accompagnata in auto nel suo studio.
Lì ha suonato svariati pezzi con la chitarra, senza altre indicazioni o commenti, se non di “suonare con lui”. Parecchie ore dopo, ha invitato Scarlet ad andare con lui a sentire un amico che suonava. Quell’amico era Muddy Waters.
Scarlet si aspettava di sedersi semplicemente tra il pubblico ad ascoltare. Invece Dylan è salito sul palco ed è rimasto in disparte fino alla fine della canzone. Poi ha detto: “Ora vorrei che la mia violinista salisse per unirsi a noi”. Scarlet è rimasta di stucco, ma si è affrettata a raggiungerlo sul palco.
A fine serata si sono scambiati il numero di telefono. Dopo diversi giorni, Bob l’ha chiamata per chiederle di incontrarlo ai Columbia Studios il giorno seguente. Stava per nascere l’album “Desire”.
Il rapporto tra Bob Dylan e Scarlet Rivera è chiaramente visibile nel film di Martin Scorsese sul leggendario Rolling Thunder Review Tour. L’incontro di Scarlet con Dylan le avrebbe cambiato per sempre la vita.
Scarlet era sempre stata, fin dall’inizio, una pioniera, una musicista rivoluzionaria. Dopo gli esordi come violinista classica, aveva esplorato un ampio ventaglio di generi, tra cui rock, jazz, Americana, musica celtica e new age e musica del mondo. E aveva così avvicinato il suo strumento a un pubblico molto più ampio.
Ora, a decenni di distanza, “Dylan Dreams” omaggia il mentore che l’ha invitata sul palcoscenico mondiale. Questo EP vede Scarlet cantare brani di Dylan che rivestono per lei un significato particolare, come “Series of Dreams” e “Senor”.