Grazie a talento e preparazione, il versatile pianista californiano Paul Smith (1922-2013) divenne nei primi anni ’50 uno dei musicisti più attivi di Hollywood. Mescolando il flauto di Julius Kinsler, il clarinetto di Abe Most, la chitarra di Tony Rizzi, il basso di Sam Cheifetz e la batteria di Alvin Stoller o Irv Cottler con il suo piano, incise nel ’54 “Liquid Sounds”, nei cui undici brani la sua scrittura flessibile e suo piano aggraziato ben si combinavano con la band.
Seguirono altri tre album sulla stessa falsariga: “Cascades” (1955), “Cool and Sparkling” (1956) e “Delicate Jazz” (1958). Tutti sofisticati e spesso swing, dimostrano un gusto impeccabile, portato a un livello ancora superiore quando erano presenti anche Ronny Lang (sax contralto), Bob Cooper (sax tenore) e Stan Levey (batteria). I brani sono per lo più vivaci, con poche ballate, e gli assoli sono misurati e ricchi di swing. Ora i quattro album vengono presentati insieme, rimasterizzati in un doppio CD ad alta fedeltà.