Come l’eroe di Kipling sboccia ai margini della società umana grazie ai suoi nuovi amici, così anche il trio francese dei Mowgli si avventura in luoghi del tutto inattesi. Questo disco ci ricorda che l’electro-jazz ha ancora molto da offrire: riff inebrianti e orecchiabili si mescolano a temi sperimentali e groove asimettrici ma al contempo ballabili. Una musica lussureggiante che ci attira e trascina nel suo cuore, come una giungla.
Il sassofonista francese Ferdinand Doumerc è un nome già noto a chi conosce BMC Records: leader dei Pulcinella, con loro ha già pubblicato tre album su questa etichetta. A lui si uniscono nei Mowgli il batterista Pierre Pollet e il tastierista Bastien Andrieu. Insieme oscillano tra l’acustico e l’elettrico, l’innocente e lo sfrenato: ne è un esempio anche il titolo del disco, che letteralmente si traduce come “gola del boa”, ma in realtà è l’espressione con cui in francese si indicano i postumi di sbornia.
