Nella storia del jazz Max Roach non spicca solo come uno dei massimi batteristi, ma anche come uno dei più grandi band leader. Dal bop al free jazz, nei sei decenni della sua carriera Roach non ha mai smesso di forzare i limiti propri e degli artisti che lo circondavano, per abbracciare il nuovo. Per di più possedeva un occhio e un orecchio particolare per il talento.
La band del suo “Members, Don’t Git Weary”, datato 1968, riflette questo gusto esperto. Vi troviamo il sassofonista Gary Bartz, il trombettista Charles Tolliver, il bassista Jymie Merritt e il pianista Stanley Cowell, affiancati nella title track dal cantante Andy Bey. Il disco è un capolavoro moderno di jazz modale, impreziosito da tre composizioni di Stanley Cowell, e nelle improvvisazioni gli ascoltatori più raffinati riconosceranno i primi accenni di fusion. Questa è la sua prima riedizione americana in vinile.
