Matthew Gee (1925-1979), che nel ’56 pubblicò il suo primo e unico album da leader “Jazz by Gee”, è uno di quei talentuosi jazzisti che si guadagnarono il rispetto dei propri pari senza però mai raggiungere il successo di pubblico. Leonard Feather lo descrisse come uno dei “migliori e più sottovalutati trombonisti di influenza bop” e in effetti tra le sue prime influenze ci fu il trombonista della band di Jimmie Lunceford, Trymmy Young. Dopo l’esordio con la band di Erskine Hawkins collaborò con Dizzy Gillespie, il gruppo di Gene Ammons e Sonny Stitt, Count Basie, Illinois Jacquet, l’orchestra di Duke Ellington e, negli anni ’60, con le formazioni ridotte di Paul Quinichette e Brooks Kerr e le big band di Sonny Stitt e Johnny Griffin. Qui a supportarlo troviamo nel settetto il sax tenore di Frank Foster, la tromba di Kenny Dorham e il sax baritono di Cecil Payne, mentre nel quintetto il sax contralto di Ernie Henry. La sezione ritmica è sempre guidata dal batterista Art Taylor, il giovane pianista Joe Knight offre splendidi contributi in entrambe le formazioni e al basso troviamo in alternanza il veterano John Simmons e il nuovo arrivato da Chicago Wilbur Ware. Essendo la discografia di Gee limitata, sono presenti cinque bonus track in cui è solista e sideman.