Nato a Nizza nel 1930, Gérard Gustin iniziò a suonare il violino, per poi scoprire che la sua passione era il piano, in particolare il piano jazz. Nel ’55, Gustin aveva ormai conquistato il pubblico parigino con performance in trio che lo resero uno dei pianisti francesi più apprezzati della sua generazione. In quel periodo incontrò Chet Baker e collaborò al suo secondo album, pubblicato da Barclay: nel disco il talento di Gustin spicca per il linguaggio musicale creativo e distintivo, nonostante la chiara influenza di Horace Silver e George Wallington. Oltre alla sessione del ’55 con il quartetto di Chet Baker, in questo disco troviamo anche il 33 giri d’esordio del trio di Gérard Gustin, inciso per Barclay nel ’56. Ad affiancare il pianista sono il chitarrista Sacha Distel e il bassista Gilbert Gassin e tanto le composizioni quanto le performance di Gustin mettono in luce un innegabile talento. Nonostante un successivo avvicinamento al pop ne abbia fatto dimenticare in larga parte il successo nel jazz, Gustin ha lasciato un’eredità musicale ricca e variegata.