Per anni il trombettista Dave Burns (1924-2009) fu di fatto ignorato dalla discografia. Dopo esperienze con la big band di Dizzy Gillespie, la band di Duke Ellington e il gruppo di James Moody, nel ’62 rientrò da una pausa come sostituto di Donald Byrd nell’Al Grey-Billy Mitchell Sextet. Fu quell’estate che l’etichetta Vanguard finalmente gli fece incidere il suo primo album da leader.
A 38 anni Burns era maturo, autorevole e forte di assoli misurati ed eleganti. Inoltre accanto a sé aveva un pianista diciottenne ma già maturo e profondo: Kenny Barron. Aggiungete i begli assoli del sax tenore di Herbert Morgan e l’accoppiata vincente del bassista Steve Davis e il batterista Edgar Bateman e avrete un’idea dei primi sette brani. I pezzi che completano il disco provengono invece da due sessioni in cui Burns era sideman nel sestetto di Grey e Mitchell e sono impreziositi dal swing del sax di Mitchell e dal talento del vibrafonista Bobby Hutcherson.