L’effetto notte è una tecnica cinematografica che veniva utilizzata in passato per simulare un’ambientazione notturna anche se le riprese erano effettuate di giorno e consisteva tra le altre cose nell’applicazione di un filtro, solitamente blu, davanti all’obiettivo. “Effetto Notte” è anche un film del 1973 di François Truffaut, un omaggio e una dichiarazione d’amore per il cinema, arte che come la musica può diventare un luogo sicuro, in cui le difficoltà, gli ostacoli, le fratture della vita si ricompongono e acquisiscono un senso. Sono questi i punti di riferimento che hanno ispirato la scrittura di queste canzoni. Parlano del buio, forse solo apparente, davanti agli occhi e della speranza che “al di là del filtro” ci sia la luce del giorno. Della musica come passione, desiderio di vita, condivisione, e a volte anche rifugio. Degli sbagli che si fanno, delle paure e dei desideri. Della ricerca, giorno dopo giorno, della propria felicità. Dopo due anni dall’ultimo lavoro in studio (l’EP “Aspettando Qualcosa”) Carlo Ozzella e la sua band tornano sulla scena della musica indipendente e autoprodotta con un disco prodotto da Gianluca Morelli in cui la vena più rock della band viene alla luce insieme alla ricerca di un sound energico, coinvolgente e contemporaneo.