Due anni dopo “Bruno Marini 4”, il sassofonista veronese mostra di aver acquisito una padronanza dello strumento ed una maturità musicale che gli consentono di affrontare con successo una prova ancor più impegnativa, quella del trio senza strumento armonico. La coppia ritmica si dimostra all’altezza della situazione – anche quest’incisione era uscita solo su Lp, oggi introvabile, e viene ora ripubblicata su CD – riuscendo a fornire un adeguato sostegno alle scorribande solistiche del baritono del leader ma anche, all’occorrenza, di stimolarlo offrendogli spunti originali. Al contrario di quello che si potrebbe credere, la mancanza del pianoforte non porta la musica lungo gli impervi sentieri dell’avanguardia, ma crea un’atmosfera intima e rarefatta, che rimanda a quella creata all’inizio degli anni ’50 dal quartetto di Gerry Mulligan, cui anche gli unici due brani originali del disco, sia il blues notturno di Blue Mob che la swingante All the Things You Could Be chiaramente si ispirano. Charlie Cinelli ed Alberto OIivieri, figli come Marini del prolifico vivaio del jazz veronese degli anni ’80, contribuiscono alla riuscita di un lavoro che si fa apprezzare ancor oggi per originalità e freschezza.
