Come è stato per il post-punk inglese o per gli artisti tedeschi della fine degli anni ‘70, anche in questo disco troviamo il desiderio di emanciparsi dai canoni del rock globale. Ma oggi i canali obbligati non sono più i dischi approdati dagli Stati Uniti o dai gruppi d’oltremanica, l’influenza è ovunque: nelle mediateche suburbane, sui canali YouTube dei geek di tutto il mondo o nelle campagne più verdeggianti. Nutrita e ispirata delle culture popolari del mondo, la musica di Brama attinge tanto alla musica per violino del massiccio centrale, quanto al Qawali pakistano, alla chitarra del Mali, al krautrock tedesco e ai vibranti riff del rock. Sempre solare e ipnotico, Brama ci invita in una cerimonia a metà strada tra una tarantella e una messa di rock'n'roll psichedelico. La ghironda come organo liturgico, la chitarra/basso come soggetto esorcizzato e la voce sciamanica, maestra del culto.