Il percussionista András Dés vive a Vienna da cinque anni e vi ha formato un quartetto con due musicisti austriaci, Martin Eberle e Philipp Nykrin, e con il suo ex compagno di band Márton Fenyvesi, anche lui trasferitosi nella capitale austriaca. L’obiettivo era catturare l’essenza del jazz europeo, nella sua ecletticità, apertura e capacità di reciproco ascolto. Eberle spicca per la capacità di spingere la sua tromba ai limiti con precisione ritmica e timbri che imitano il linguaggio umano e il pianista Nykrin copre uno spettro di variazioni ampissimo, oscillando tra toni morbidi e aspri e fra trasparenza e densità nell’accompagnamento. Fenyvesi poi dimostra con la sua chitarra di padroneggiare tanto il jazz tradizionale quanto il rock e riesce a catturare con sonorità elettriche uniche. “Unimportant Things” chiude una trilogia che Dés ha registrato per BMC con svariate line-up. Il filo conduttore di opere dal concept e dalle atmosfere diverse è la spontaneità. Così invece di optare per delle sezioni di improvvisazione, il bandleader ha deciso di collegare le composizioni con delle parti di transizione, trasformando gli otto brani dell’album in un flusso musicale ininterrotto.